Nuova tappa del Pon “Comunichiamo e socializziamo attraverso i media” alla cooperativa L.A.I di Isernia.
Ad accogliere gli studenti c’erano il presidente, Nino Santoro, i collaboratori e le persone con disabilità che operano nella struttura di corso Risorgimento.
Origine e vita della L.A.I.
La cooperativa vede la propria origine nel 1999. Nasce dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con disabilità.
Finita la scuola, infatti, cosa avrebbero fatto i loro figli? Senza più l’appoggio dato dagli insegnanti e un luogo in cui impegnarli, cosa avrebbero fatto?
Ricoverarli presso una struttura specializzata?
Questo avrebbe però significato non vedere più i propri figli. Oltre che gravarli di un costo difficile da sostenere.
Hanno quindi pensato di creare una cooperativa sociale, gestita interamente da loro. Ma che si avvale dell’aiuto di vari professionisti specializzati.
La salvaguardia della cipolla bianca di Isernia
Gli utenti della L.A.I, impegnati dalle 9:00 fino a 17:00, sono coinvolti in molte attività laboratoriali.
Tra queste: la lavorazione della ceramica, il giardinaggio e l’orto produttivo.
Uno dei prodotti più importanti è la cipolla bianca di Isernia.
La cooperativa svolge infatti un’importante funzione nella salvaguardia di questo prodotto.
Attualmente non è coltivata da nessun altro agricoltore del territorio.
Infatti questo particolare tipo di cipolla, in passato elemento base dell’alimentazione del posto, è un prodotto unico al mondo.
A dirlo sono gli esperti dell’Università degli Studi del Molise. Le sue proprietà organolettiche sono eccellenti.
Quindi diventa di fondamentale importanza tutelarne la sussistenza.
Si tratta del prodotto più tipico, o più topico che dir si voglia, del nostro territorio.
La produzione del miele e le bomboniere solidali
La cooperativa si dedica inoltre alla realizzazione di molti altri prodotti. Come ad esempio il miele, le bomboniere solidali, le candele.
O, ancora, le targhe del centro storico d’Isernia.
Tali attività vengono promosse sul territorio grazie a un capillare lavoro di diffusione e di comunicazione da parte dei diversi soci.
Importante, inoltre, il sostegno degli enti pubblici e la collaborazione con essi.
La LAI collabora infatti con il Comune per la cura del verde pubblico e con il Tribunale.
In alcuni casi si possono scontare pene svolgendo lavori socialmente utili.
La sfida della cooperativa
Fondare una cooperativa significa avere responsabilità, dipendenti. Ma anche produrre e vendere ciò che viene realizzato.
La sfida diventa quindi preparare e insegnare a lavorare ai ragazzi e favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro.
Fondamentale è il sostegno offerto da Izzi fai da te (Izzi per il sociale).
Sponsor della cooperativa, ha messo a disposizione il proprio appoggio. E non solo sul piano economico.
Tra l’altro alcuni ragazzi della cooperativa hanno lavorato in questa azienda.
L’inserimento di questi ragazzi nel mondo del lavoro risulta infatti molto difficile. Benché sia tutelato da diverse leggi.
Un esempio? la legge 68 del ‘99, che obbliga le aziende ad assumere persone fragili.
Tuttavia in molti preferiscono pagare la multa o assumere persone con disabilità inferiore al 70%.
Il teatro e una nuova visione della ceramica
Grande interesse hanno suscitato i due nuovi laboratori attivati dallo scorso anno, quello teatrale e quello di ceramica. Si sono avvalsi dell’esperienza di artisti locali e non.
La compagnia Cast ha infatti avviato un laboratorio teatrale.
Riesce a coinvolgere anche gli utenti con difficoltà espressive, coma ad esempio la balbuzie.
Mentre Felice Tagliaferri, scultore non vedente che gira il mondo insegnando a modellare l’argilla, ha messo a disposizione la sua esperienza in un corso di ceramica.
L’annuncio: posti lavoro alla L.A.I.
Nino Santoro, presidente della cooperativa e storico docente dell’istituto Mattei, durante l’incontro ha ricordato che alla Lai sono disponibili due posti di lavoro retribuiti con il servizio civile. Unici requisiti: età compresa tra i 18 e i 29 anni e voglia di impegnarsi cinque ore al giorno nella cooperativa.
Spesso le persone evitano di volgere il proprio sguardo verso le disabilità. Guardano ma non vedono.
Idealizzano la “malattia”, figurando come un quadro triste e doloroso.
I sopracitati posti di lavoro presso la cooperativa non sono quindi solo delle offerte di lavoro.
Essi offrono infatti la possibilità di vedere veramente questi ragazzi, la loro forza, la felicità, l’energia che dimostrano ogni giorno. E da cui ognuno di noi potrebbe imparare molto.
G.C.